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Concetto di transazione

Un quadro è il prodotto di varie transazioni che fanno procedere l’artista durante la sua esperienza. Un’opera transazionale è un’opera in divenire. Essa ha in sé la possibilità di far vivere altre opere. In definitiva non è un’opera chiusa ma risulta un’opera aperta ad innovazioni e a nuove esperienze. Se si è fedeli a questo comportamento, nel tempo che trascorre in maniera sempre più veloce, a seconda della nostra età, le opere che testimonieranno del nostro lavoro saranno come i capitoli di un libro in cui resterà traccia del nostro operato.

E’ sulla tela che si ritroveranno colori, segni e tutti quei parametri che hanno determinato il nostro “stile”. Il comportamento transazionale è dunque uno stile di vita e non una regola avulsa dalla propria esperienza e dal personale modo di sentire.

In arte non si può prescindere dalla vita. Le nostre azioni sono il frutto del nostro atteggiamento verso il sociale; un artista è prima di tutto (o almeno dovrebbe essere) un uomo libero. Il suo comportamento procede secondo scelte che sono determinatni per il suo lavoro e spesso lo obbligano a pagare di persona le incomprensioni e le dispute con il potere costituito.

Se è vero come è vero, che non esiste la storia dell’arte, ma esiste quella dei singoli artisti, uno degli aspetti più pesanti della vita di un artista è appunto il suo rapporto con la società che lo circonda.

Se usiamo una similitudine di tipo nautico, e assimiliamo la nostra società ad un natante a vela, possiamo per comodità situare l’artista a cavallo del bompresso, in posizione scomoda, ma tanto efficace nella scelta del percorso da indicare a chi sta nella timoneria.

Negli anni giovanili ho trovato molto interessante per il mio comportamento d’artista e di uomo, il concetto di transazione.
Questo termine deriva dal linguaggio bancario e sta a significare uno scambio tra persone, non soltanto per quanto riguarda il denaro, ma anche per le idee e per i nostri comportamenti pratici.

Una transazione, tra due persone, fra due culture, fra due modi di pensare, provoca inevitabilmente, alle volte in maniera impercettibile, alle volte in maniera eclatante, una mutazione di due soggetti che non saranno più gli stessi a transazione avvenuta. L’esperienza di ciascuno si è arricchita e ne resta traccia.

Per quanto riguarda il criterio transazionale nell’arte della visione, se agiamo in concomitanza di fase con il vissuto, non avremo difficoltà a mutare un poco ogni giorno della nostra vita, e con noi le nostre opere. Il “manufatto” è il prodotto delle nostre esperienze e senza esperienza non vi può essere conoscenza. La legge di gravità universale esisteva anche prima di Newton, ma solo con l’esperienza della mela caduta dall’albero egli la codificò.

Transazionalismo

Orientamento psicologico facente capo all’università statunitense di Princeton e rappresentato principalmente da A. Ames, H. Cantril e H. Ittelson. Il concetto di “transazione” derivato da J. Dewey indica quegli eventi psicologici le cui componenti sono non già precostituite, bensì determinate dalla loro partecipazione attiva agli eventi stessi.

Un esempio macroscopico di transazione è rappresentato dalla percezione, che secondo i transazionalisti deve essere considerata come un processo eminentemente attivo (e non già come una semplice reazione a stimoli provenienti dall’ambiente esterno), in cui il soggetto percipiente è coinvolto come totalità inscindibile e mediante cui egli non solo struttura, ma addirittura crea il mondo delle proprie esperienze. Ad Ames, in particolare, si devono gli esperimenti del “trapezio ruotante” e della “camera ditornata”, rimasti classici nell’ambito della psicologia transazionale.

Ermanno Leinardi 1987 - spazio ambiguo - acrilico su tela cm 40 x 40
1987 spazio ambiguo
acrilico su tela cm 40 x 40
Ermanno Leinardi 1988 - spazio ambiguo azzurro+blu+rosa e bianco - acrilico su tela cm 40 x 40
1988 spazio ambiguo azzurro+blu+rosa e bianco
acrilico su tela cm 40 x 40
Ermanno Leinardi 1988 - spazio ambiguo viola e amaranto - acrilico su tela cm 40 x 40
1988 spazio ambiguo viola e amaranto
acrilico su tela cm 40 x 40