Manifesto del criterio transazionale nelle arti visive
Nel 1966 Ermanno Leinardi insieme a Tonino Casula, Ugo Ugo e Italo Utzeri fonda il Gruppo Transazionale.
“Ci volevamo staccare dai gestaltici, che facevano loptical, che seguivano regole aritmetiche o matematiche. Il manufatto perdeva umanità, diventava algido.” Ermanno Leinardi intervistato da Patrizia Veroli.
“Un quadro è il prodotto di varie transazioni che fanno procedere l’artista durante la sua esperienza. Un’opera transazionale è un’opera in divenire. Essa ha in sé la possibilità di far vivere altre opere. In definitiva non è un’opera chiusa ma risulta un’opera aperta ad innovazioni e a nuove esperienze. Se si è fedeli a questo comportamento nel tempo che trascorre in maniera sempre più veloce, a seconda della nostra età, le opere che testimonieranno del nostro lavoro, saranno come i capitoli di un libro in cui resta traccia del nostro operato. È sulla tela che si ritroveranno colori, segni e tutti quei parametri che hanno determinato il nostro “stile””. Ermanno Leinardi estratto da un testo delle lezioni di Treviri.
Il Manifesto del “Criterio Transazionale nelle arti della visione” viene presentato per la prima volta in marzo a Cagliari nella Galleria degli amici del libro, da Corrado Maltese. In settembre il Manifesto del Gruppo Transazionale viene letto da Casula nell’ambito del XV Convegno Internazionale Artisti Critici e Studiosi d’Arte tenutosi a Rimini, Vernucchio, San Marino, Cattolica e Ferrara.
Ecco la versione originale del Manifesto transazionale.
Ugo Ugo – Itali Utzeri.